Ichi the killer
Il protagonista del film è Ichi, un ragazzo disturbato, a prima vista si direbbe timido, introverso, una vittima predestinata dei più forti, dei bulli o prepotenti di cui la società è piena, ma questa è solo l’apparenza, solo il primo e più esterno strato della sua complessa e multipla personalità. Presto Ichi mostra il suo lato oscuro, infatti è anche uno spietato assassino, che uccide le sue vittime utilizzando micidiali colpi di arti marziali potenziate e rese più letali dalle affilatissime lame nascoste nelle sue scarpe e che riescono a mutilare, squartare e triturare tutto ciò che incontrano. La sua pazzia scoppia all’improvviso, senza alcun preavviso e travolge tutto e tutti come una tempesta inarrestabile che si placa solo quando tutto il sangue a disposizione è stato versato. Un altro elemento che sottolinea la sua natura altamente disturbata è che la violenza lo eccita sessualmente provocandogli massicce erezioni fino all’eiaculazione nel momento culminante della sua furia omicida.
L’antagonista di Ichi è il sadico e glaciale yakuza Kakihara, sempre alla ricerca del dolore estremo. La caratteristica che fisicamente lo contraddistingue sono le guance chiuse con spilli e che all’occorrenza rimuove divaricando le fauci spaventose per poterle usare come arma. In una scena particolarmente significativa per la comprensione del personaggio Kakihara non esita, in seguito ad un suo grave errore e con l’intento di espiare alle sue colpe, a tagliarsi un pezzo della sua lingua pronunciando queste parole: “Vi offrirò la mia fonte di piacere”. Una chicca è la partecipazione, nelle vesti di attore del grande Shinya Tsukamoto il regista dell’indimenticabile e strepitoso Tetsuo e grande innovatore del cinema giapponese, nel film ricopre il ruolo di Jijii, un gangster che manipola per i suoi loschi scopi il disturbato Ichi.
Il regista del film è il prolifico e poliedrico Takashi Miike, regista sempre pronto a rimescolare e centrifugare i generi cinematografici e a sfornare pellicole che come questa diventano di culto. Ichi the killer è un horror estremo, infarcito fino all’inverosimile, ed oltre i normali livelli di sopportazione, di violenza e di effetti splatter, sono innumerevoli i cadaveri fatti letteralmente a pezzi, per non parlare delle torture, crudeli e spesso fantasiose, inflitte ai malcapitati. Miike prende il genere horror, lo shakera con tutte le sue varie sfaccettature e ne tira fuori un film colmo di citazioni e portato all’estremo del fil di genere tanto da rendere ardua la visione da parte del pubblico, per questo motivo non credo che si possa pensare alla visione di questo film sulle emittenti italiane.
Alcune curiosità riguardanti il film: il viso sul manifesto del film, utilizzato per pubblicizzarlo, è quello di Kakihara; la fonte di questo film estremo è un manga di Hideo Yamamoto; è stato realizzato da Shinji Ishidaira un anime del 2002 intitolato “Ichi the Killer – Episode 0” che racconta il prequel. È un film che consiglio vivamente di vedere, anche se decisamente non è per tutti i palati.
Cesidio Tatarella