Hanami attraverso la pittura giapponese
Nel 2013 i ciliegi sono eccezionalmente fioriti molto presto rispetto al solito.
Se ci spostiamo verso Nord possiamo ancora assistere allo spettacolo della loro fioritura.
Ultimamente ho fatto un dipinto di un albero di ciliegio, sarà in esposizione nella mia mostra personale dal 16 al 22 Maggio a Milano. Per maggiori informazioni cliccate qui.

Kamihocchi, di Shoko Okumura
Sapete cosa fanno i giapponesi durante la fioritura dei ciliegi?
Forse qualcuno di voi lo ha già sentito, comunque fanno Hanami!
“Hana” è fiore, “mi” significa vedere.
Hanami è l’usanza dei giapponesi, significa andare ad ammirare i fiori di ciliegio, e fare un picnic sotto gli alberi di ciliegio.
Questa volta faremo Hanami attraverso la pittura giapponese!

Yoshikazu Utagawa “Nippori” nella zona di Ueno a Tokyo
La cultura “Hanami”, in passato era soprattutto la cultura dei nobili, dopo di che durante il periodo Edo, questa cultura si è diffusa molto anche tra la popolazione, grazie al generale Yoshimune Tokugawa (1684-1751), il quale piantò tanti alberi di ciliegio nelle varie zone di Edo (attualmente Tokyo), sopratutto nelle zone del monte Asuka e a Koganei.
Oltre a questi posti, alcuni templi che avevano gli alberi di ciliegio, venivano aperti a tutti solo nel periodo della fioritura, così le persone uscivano per andare a vederli. Dicono che questo periodo era davvero splendido, perché oltre ai fiori di ciliegio, la gente si vestiva bene scegliendo il kimono migliore. Chissà quanto era bello!!!
Oggi purtroppo non si vede questa scena di Hanami con kimono, ma si può vedere ancora in alcuni dipinti.
Questo dipinto a destra, è un’opera di Shoen Uemura (1875–1949 Kyoto), una gran pittrice, lei dipingeva sempre “Bijin-ga”, le figure delle donne giapponesi con kimono. Grazie ai suoi lavori, oggi possiamo conoscere vari tipi di kimono e la vita quotidiana.
E’ la prima donna giapponese che ha vinto l’Ordine della cultura, un’onorificenza giapponese fondata dall’imperatore.
Successivamente vediamo un albero di ciliegio nel tempio “Daigo-ji”, a Kyoto. È un’capolavoro di Dogyu Okumura (1889–1990).
L’opera abbastanza recente, è stata realizzata nel 1972.
Quindi l’albero esiste anche attualmente, e infatti il tempio Daigo è un tempio famoso per vedere gli alberi di ciliegio e viene tanta gente anche oggi.
Dogyu ha trovato questo albero stupendo, quando lui è venuto a Kyoto per la cerimonia di commemorazione buddista del suo maestro Kokei Kobayashi, mentre stava tornando, camminando l’ha trovato.
Poi ha desiderato dipingerlo e l’ha disegnato per 2 o 3 giorni continuatamente, e alla fine dopo 10 anni ha realizzato questo capolavoro con i colori minerali e gofun (colori bianchi ricavati dalle conchiglie).

Daigo, di Dogyu Okumura
Il prossimo dipinto è di Kain Hirose.
Una pittrice di Kyoto, nella sua vita ha creato solo dipinti che rappresentavano i fiori di ciliegio.
A Kyoto, nel periodo 16c, c’era un gruppo di pittori che faceva solo dipinti rappresentati i fiori di ciliegio, fondato da Shiko Mikuma (1730–1794), Kain Hirose, faceva parte di questo gruppo.
Loro dipingevano i fiori di ciliegio quasi come la pittura botanica, molto precisamente e osservandola bene. Questo dipinto non è finito, ma è molto interessante vedere il progresso del suo lavoro.

Dipinto di Kain Hirose
Prima ha fatto solo il contorno con la china (questo intervento si chiama “Kotsugaki”), poi ha messo i colori “acquarello e gofun” (colore bianco ottenuto dalle conchiglie), perché la china è stabile con l’acqua, quindi anche se sopra passiamo i colori acquosi, il contorno con la china non si muove. Nella pittura giapponese si vede molto spesso questo metodo pittorico.
Il prossimo è un mio dipinto dove rappresento il fiore di ciliegio, l’ho realizzato recentemente con la china, acquarello giapponese, e gofun (colore ottenuto dalle conchiglie d’ostrica).

Someiyoshino, di Shoko Okumura
Il tronco l’ho realizzato con unica pennellata con la china, invece i fiori sono stati realizzati con gofun. Il gofun è un colore molto particolare, dato che la materia prima è la conchiglia, quindi è un po’ pastoso.
Ma se lo diluisco con l’acqua, diventa quasi trasparente, e se diluisco ancora un po’ diventa un colore coprente. Ho realizzato i petali utilizzando questa caratteristica.
L’ultimo dipinto è di Gyoshu Hayami (1894–1935), i fiori di ciliegio nella notte.
La maggior parte dei dipinti di fiori di ciliegio sono brillanti e hanno un’atmosfera vivace, mentre questa sua opera è silenziosa e trasmette la notte quando non c’è nessuno, ma c’è soltanto il movimento dei petali che leggermente riflettono la luce della luna mentre stanno cadendo.
Lui ha realizzato questo dipinto un anno prima della sua morte, quando aveva solo 39 anni.

Fiori di ciliegio in una notte, di Gyoshu Hayami
Sembra che questo albero rappresenti la sua vita, e mi ricorda un principio del buddismo “Shogyo-mujo”, vuole dire “impermanenza dei fenomeni della realtà” cioè tutti i fenomeni naturali e tutte le cose non esistono per sempre hanno un loro ciclo di nascita, sviluppo e morte, così come questi fiori, che fioriscono arrivando al massimo del loro splendore per poi cadere, lasciando spazio alle nuove foglie che a loro volta cresceranno e in inverno cadranno dando vita ad un ciclo che si ripete da sempre… Secondo questo principio buddista anche la nostra vita percorre la stessa strada.
Quest’anno in Italia l’inverno è durato tanto, e finalmente si possono ammirare i fiori in giro.
Mi piacerebbe molto tornare in questo periodo in Giappone a fare Hanami, magari i prossimi anni!
Shoko Okumura