Ghost in the Shell
Vi piace il cyberpunk?
Bene, perché il prossimo film che andrò a presentare sarà Ghost in the Shell (攻殻機動隊 – Kōkaku Kidōtai) pietra miliare di questo genere nel campo dell’animazione.
Magari l’avete già visto, ma forse non sapete che la casa di produzione (Production I.G. di Mitsuhisa Ishikawa) è la stessa della sequenza animata che si trova in KILL BILL VOL.1. Inoltre il film è stato amato e in alcune parti copiato dai fratelli Wachowski per la produzione di Matrix.
Il film è stato prodotto nel 1995 da Mamoru Oshii ed è basato sull’omonimo manga di Masamune Shirow. La storia è ambientata nel 2029 in una Tokyo futuristica dove gli uomini sono cyborg, tutti connessi alla grande rete. La criminalità si è sviluppata in maniera sempre più sofisticata e un certo Signore dei Pupazzi, un hacker, sta mettendo a soqquadro l’intera città cercando di “entrare nella mente delle persone” sfruttandole a proprio piacimento come se fossero delle bambole. Sulle sue tracce c’è la squadra della Sezione 9: Batou, Togusa e una cyborg, la protagonista del film (Motoko Kusanagi). Dopo diverse indagini, finalmente il Signore dei Pupazzi si rivela durante un’investigazione su un corpo artificiale e dice di essere il frutto della rete divenuto autocosciente e di chiamarsi con il codice “Progetto 2501”. Il corpo del cyborg usato dall’hacker viene rapito e durante l’inseguimento Batou e Kusanagi riescono a reimpossessarsene. Attivando un collegamento tra i due cyborg, il Signore dei Pupazzi vuole fondersi assieme allo spirito di Kusanagi con l’intenzione di generare una vita nuova, unica nel suo genere… Non voglio rivelarvi il gran finale ma vi rimando al video di presentazione.
Molto bella è la scena in cui la donna cyborg dopo aver fatto un’immersione nel mare ammette di provare sensazioni ed emozioni che potrebbe definire umane e di come ogni essere sia unico ed essenziale. Il film è noto per essere stato uno dei primi anime ad aver fuso con successo l’animazione tradizionale e quella digitale. Diciamo che ora siamo abituati a scene molto più veloci e dinamiche ma volevo menzionare questo film per aver dato inizio ad una serie sul cyberpunk come Matrix e perché quando è uscito ne sono rimasta particolarmente colpita.
Il regista in pillole: Mamoru Oshii, nato a Tokyo nel 1951, collabora per la serie “Time Bokan” (nonché la prima serie di Yattaman) e lavora allo Studio Pierrot, dove produrrà la serie e diversi lungometraggi su “Urusei yatsura” (Lamù la ragazza dello spazio). Dopo il successo all’estero con Ghost in the Shell produce il seguito nel 2004 “Ghost in the Shell: L’attacco dei Cyborg” (イノセンス – Inosensu). e nel 2006 il film “The sky Crawlers”.
Valentina Fontanella