Si chiama Pepper, il robot umanoide di Softbank
E’ in grado di apprendere e leggere le emozioni, secondo Softbank segnerà una svolta storica per il mercato della robotica.

La compagnia telefonica giapponese Softbank ha presentato il primo robot umanoide in grado di riconoscere le emozioni ed imparare dalle proprie esperienze. Pepper, questo il nome del piccolo robot alto circa 1 metro e 20 centimetri, è stato realizzato grazie alla partnership dell’azienda di Tokyo con la francese Aldebaran Robotics.
A partire da oggi, venerdì 6 giugno 2014, sarà possibile vedere il robot Pepper al lavoro nei negozi Softbank di Ginza e Omotesando, due popolari quartieri di Tokyo, dove sarà impiegato per assistere la clientela insieme agli altri commessi. L’anno prossimo, più precisamente a febbraio, Pepper verrà lanciato sul mercato giapponese al costo di circa 1500 euro, un prezzo incredibilmente accessibile per questa tipologia di prodotto.
Pepper è stato progettato per interagire e convivere con gli esseri umani, è in grado di riconoscere le emozioni studiando le espressioni ed i toni di voce, e può correggere i propri errori grazie all’apprendimento. Una delle caratteristiche più interessanti è l’innovativo sistema di intelligenza artificiale collettiva, che permetterà a Pepper di caricare i dati raccolti all’interno di un cloud a cui potranno accedere tutti i suoi simili, attingendo ad una immensa fonte di conoscenze.

Allo stato attuale di prototipo il robot può riconoscere quasi 5000 vocaboli giapponesi, ed è in grado di interagire anche tramite la gestualità e le espressioni del volto. Proprio come avviene per gli smartphone, diversi sviluppatori potranno creare applicazioni che amplieranno e miglioreranno le funzionalità di Pepper, grazie ad un SDK che verrà distribuito entro settembre.
Il robot non è dotato di gambe ma si muove tramite l’utilizzo di ruote, i sensori installati gli permettono di analizzare l’ambiente che lo circonda ed evitare gli ostacoli durante gli spostamenti. Nel corpo robotico di Pepper sono presenti 2 videocamere, un sensore 3D, 2 microfoni, 5 sensori touch (nella testa e nelle mani), 2 sonar, 6 laser, 3 bumper, un modulo WiFi 802.11, una porta Gigabit Ethernet, un giroscopio nel petto ed un altro nelle gambe. I movimenti delle varie articolazioni sono consentiti da 20 piccoli motori. Sul petto monta un tablet da 10,1 pollici. La batteria agli ioni di litio può garantire oltre 12 ore di attività.
Masayoshi Son, CEO di Softbank, è convinto che fra qualche centinaio di anni le persone ricorderanno la giornata di oggi come un momento storico per l’informatica e la robotica.